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I predatori dell'arca perduta
Raiders of the Lost Ark
Una scena del film
Titolo originale: Raiders of the Lost Ark
Lingua originale: Inglese / Tedesco / Ebraico / Spagnolo / Arabo / Nepali
Paese: {{{paese}}}
Anno: {{{annouscita}}}
Durata: 115 min
Colore: Colore
Audio: Sonoro
Rapporto: 2,20 : 1
Genere: {{{genere}}}
Regia: {{{regista}}}
Soggetto: {{{soggetto}}}
Sceneggiatura: {{{sceneggiatore}}}
Produttore: {{{produttore}}}
Produttore esecutivo: Howard Kazanjian e George Lucas
Produttore associato: Robert Watts
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Assistente produttore: {{{assistenteproduttore}}}
Produttore 3D: {{{3Dproduttore}}}
Casa di produzione: Paramount Pictures‏ e Lucasfilm
Distribuzione (Italia): CIC Video
Storyboard: {{{storyboard}}}
Art director: {{{artdirector}}}
Character design: {{{characterdesign}}}
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Animatori: {{{animatore}}}
Interpreti e personaggi
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Doppiatori italiani:
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Episodi:
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Premi:
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Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film


I predatori dell'arca perduta è un film del 1981, diretto da Steven Spielberg e capostipite della tetralogia cinematografica di Indiana Jones.

Nel 2008, in occasione dell'uscita sul mercato della versione definitiva in DVD, il film è stato reintitolato Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta (Indiana Jones and the Raiders of the Lost Ark)[1], seguendo la denominazione degli altri capitoli della saga.

Trama

Perù, 1936. Il professore di archeologia Henry "Indiana" Jones Junior, è sulle tracce di un antico idolo della fertilità, conservato in un tempio immerso nella giungla. Superati i molti trabocchetti ed ostacoli, insieme alla sua guida Satipo, riesce a prenderlo. Satipo si rivela un doppiogiochista poiché ruba l'idolo per tenerselo tutto per sé, ma muore in una trappola nel tentativo di scappare. Indy riesce a riprendere l'idolo, ma appena uscito con l'oggetto tra le mani, viene sorpreso dal rivale René Belloq, che riesce ad impossessarsene, mentre Jones è costretto alla fuga, inseguito da pericolosi Indios Ovitos comandati da Belloq.

La nuova avventura

Tornato all'Università di Princeton, Indiana Jones ed il collega ed amico Marcus Brody ricevono la visita di due agenti dell'Intelligence, che spiegano loro che i nazisti sono ad un passo dal recuperare la mitica Arca dell'Alleanza, contenente frammenti delle tavole dei Dieci Comandamenti dettati da Dio a Mosè. I tedeschi sono convinti dell'immenso potere che essa può conferire, ma per raggiungerla devono mettere le mani sull'amuleto di Ra, custodito da Abner Ravenwood, vecchio amico nonché professore di archeologia di Jones ora sparito in Nepal. L'oggetto, posto su di una speciale asta (l'Asta di Ra) in un plastico nella città di Tanis, scomparsa da secoli sotto una tempesta di sabbia durata un anno, avrebbe riflesso la luce mattutina rivelando l'ubicazione del "Pozzo delle Anime", la sala dove giace l'Arca.

Inizia la caccia

Raggiunto il paese asiatico, Jones incontra Marion, la figlia di Ravenwood (con la quale in passato ha avuto una relazione), che convince a cederle il medaglione. Interviene però un gruppo di nazisti capeggiati dal sinistro Arnold Ernst Toth, pezzo grosso della Gestapo, che incendia la locanda di Marion, la quale decide così di seguire Indiana nella sua ricerca.

Giunti in Egitto, scoprono dall'amico Sallah che la città Tanis è stata riportata alla luce da Belloq, ora collega dei nazisti comandati dal sadico Colonnello Herman Dietrich e dal già nominato Toth. Marion viene poi rapita da un gruppo di nazisti, che muoiono dopo l'esplosione del loro camion, e mentre Indiana crede che Marion sia morta, ella è stata invece consegnata a Belloq dai nazisti quale ricompensa. Jones nel frattempo s'infiltra negli scavi in corso, riuscendo a scoprire il luogo dove è sepolto il "Pozzo delle Anime". Sul punto di recuperare l'Arca, intervengono ancora i nazisti che gliela sottraggono, e Toth, getta Marion nel "Pozzo delle Anime" sotto richiesta di Dietrich, contro la volontà di Belloq, che preferiva averla con lui. Jones e Marion non s'arrendono e riescono a scappare dal "Pozzo delle Anime" prima che l'Arca venga trasportata con un aereo, distruggendolo.

Successivamente riesce ad eludere di nuovo i soldati nazisti che scortano l'Arca stavolta su di un camion, e dopo un interminabile inseguimento Indy s'impossessa dell'Arca. Una volta che ne ha preso possesso, Indiana riesce ad imbarcarsi su una nave di pirati amici di Sallah, che però l'indomani viene abbordata ed ispezionata dall'equipaggio di un U-Boot tedesco, dove prendono parte Dietrich e Belloq. I nazisti riprendono così possesso dell'Arca e consegnano Marion a Belloq. Di Indiana non v'è traccia. Si è infatti nascosto, ma il capitano dei pirati, Mister Simon Katanga, per salvarlo dichiara di averlo ucciso.

Indiana riesce così ad imbarcarsi sul sommergibile che trasporta l'Arca camuffandosi da soldato nazista, raggiungendo infine un'isoletta al nord di Creta, dove Belloq è intenzionato a compiere un rituale per controllare la veridicità della reliquia, prima di portarla al cospetto di Hitler.

Catturati e legati insieme a un palo, Jones e Marion assistono all'apertura dell'Arca, che rivela il suo contenuto, ossia della polvere. Improvvisamente, l'Arca libera tuttavia una forza ultraterrena che mette fuori circuito le apparecchiature elettriche dei tedeschi, che generano delle scosse elettriche, ed intanto Belloq viene avvolto dal "fuoco divino" che fulmina tutti i soldati, mentre Toth e Dietrich muoiono orribilmente: a Dietrich si rimpicciolisce il volto fino a implodere e gli occhi escono dalle orbite, a Toth gli viene sciolto il volto fino al teschio, ed intanto Belloq, mentre il fuoco lo brucia, gli scoppia la testa. Indiana e Marion si salvano chiudendo gli occhi. Il cielo sopra all'isola si spalanca, risucchiando tutti i nazisti e il "fuoco divino" uscito dall'Arca. Quando il cielo si richiude, Jones e Marion si ritrovano liberi dalle corde che li imprigionavano.

Tornato a Washington con Marion, Jones è furibondo per come l'esercito nega loro l'Arca e la possibilità di studiarla, in quanto già nelle mani di "qualificati studiosi", mentre in realtà viene rinchiusa in una cassa, marchiata e inserita tra migliaia di altre casse identiche, in uno sconfinato magazzino.

Produzione

Indiana Jones prende il nome dal cane di razza Alaskan Malamute di George Lucas. Nel terzo film si scoprirà che anche il cane del dottor Jones si chiamava Indiana.

Per il personaggio di Indiana Jones originariamente George Lucas propose di chiamarlo "Indiana Smith", tuttavia Steven Spielberg detestava questo nome, pensava suonasse davvero male, allora Lucas disse: « Chiamalo Indiana Jones o come ti pare, il film è tuo ora. »

Tom Selleck fu il primo attore scelto per il ruolo di Indiana Jones, ma dovette rifiutare poiché aveva firmato un contratto in esclusiva per la serie televisiva Magnum, P.I..

Per il ruolo di Marion erano state inizialmente pensate Amy Irving e Debra Winger.

Per il ruolo di Belloq Steven Spielberg avrebbe voluto o Giancarlo Giannini o Jacques Dutronc, ma poiché nessuno dei due sapeva parlare in inglese il ruolo fu affidato a Paul Freeman.

Nel cast compaiono, in piccoli cameo, il responsabile degli effetti speciali Dennis Muren (che lavorerà ancora, in futuro, con Spielberg) nei panni della spia nazista che insegue Indy in aereo (sta leggendo la rivista Life) ed il produttore Frank Marshall (regista di Alive e di Aracnofobia) come pilota dell'Ala Volante tedesca.

Accoglienza del pubblico

Uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 12 giugno 1981[2] in 1.078 copie, il film è stato il maggior incasso stagionale negli Stati Uniti, con 209.562.121 $,[3] eguagliando il miglior incasso dell'anno precedente, L'impero colpisce ancora.[4] Distribuito nuovamente nelle sale il 16 luglio 1982,[2] in una stagione dominata dal successivo film di Spielberg, E.T. l'extra-terrestre, ha incassato altri 21.437.879 $[5] e ha avuto un'ulteriore uscita il 25 marzo 1983, per altri 11.374.454 $,[6] raggiungendo un incasso totale in patria di 242-245 milioni di dollari, a seconda delle fonti.[7][8]

A livello mondiale, ha incassato complessivamente 384.140.454 $.[7][8]

Prequel e sequel

Dato il grande successo del film, ne è stato realizzato un prequel e due sequel:

  • Indiana Jones e il tempio maledetto (Indiana Jones and the Temple of Doom) (1984)
  • Indiana Jones e l'ultima crociata (Indiana Jones and the Last Crusade) (1989)
  • Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull) (2008)

Citazioni e riferimenti

Citazioni della saga

  • In una delle scene più divertenti del film, Indiana Jones fredda a colpi di pistola un suo nemico che tentava d'impressionarlo nell'uso della spada. Questa stessa situazione si ripresenterà nel successivo capitolo Indiana Jones e il tempio maledetto, quando Indy si ritrova davanti due Thugs spadaccini: qui, però, Indy riceverà l'amara sorpresa di essere disarmato. Essendo però quest'ultimo film un prequel ambientato un anno prima de I predatori dell'arca perduta, si suppone che Indy riesca a freddare il suo nemico in Egitto proprio traendo esperienza dall'episodio in India.

Citazioni di altre opere

  • Nella scena della grotta egizia, nascosti tra gli ideogrammi compaiono le sagome dei droidi R2-D2 e C-3PO (conosciuti in Italia anche come "C1-P8" e "D-3BO"), personaggi della saga Guerre Stellari di George Lucas.
  • Sull'aeroplano, all'inizio del film, è presente la sigla "OB-CPO" , chiaro riferimento a Obi-Wan Kenobi e C-3PO
  • La sequenza iniziale del film è tratta da due albi a fumetti della Disney realizzati dal famoso disegnatore e autore Carl Barks, Zio Paperone e le sette città di Cibola e Zio Paperone e l'oro di Pizarro.
  • Del film è stata realizzata un'accurata parodia Disney dal titolo Paperinik e l'arca dimenticata.
  • A Indiana Jones è ispirato il personaggio Disney a fumetti Indiana Pipps.
  • Nel videoclip The Final Frontier degli Iron Maiden è presente una citazione alla scena iniziale del film, in cui Indiana Jones scambia l'idolo d'oro presente sul piedistallo del tempio con un sacchetto di sabbia per compensarne il peso.

Riferimenti alla realtà

  • La città di Tanis è stata la vera capitale dell'Egitto dal 1075 a.C. al 712 a.C. (anno in cui divenne capitale Menfi).

Inesattezze storiche

  • L'Arca che si vede nel film è ricostruita scorrettamente: secondo le Sacre Scritture, infatti, gli anelli per fissarne le aste per il trasporto erano collocati alla base, mentre nel film sono nella parte superiore; inoltre, l'Arca originale misurava 2 cubiti e mezzo, cioè circa 1,20 m, ma a giudicare dal film sembra ampiamente superare il metro e mezzo.
  • Nel film dicono che nell'Arca sono conservate le tavole di Mosè dopo che questi le aveva spezzate. Forse il regista ignorava che invece dovrebbero essere intere, visto che nella Bibbia è scritto che Dio le aveva riforgiate per ridare la sua legge al popolo Ebreo.
  • Le pistole mitragliatrici MP38 usate dai tedeschi vennero adottate nel 1938, mentre il film è ambientato nel 1936.
  • Per minacciare la colonna tedesca, sull'isola greca prima dell'apertura dell'Arca, Indiana Jones utilizza un razzo controcarro a spalla: a parte che il tedesco Panzerfaust venne progettato solo nel 1942, il modello usato nel film sembra piuttosto il sovietico RPG.
  • L'aereo su cui sta per essere imbarcata l'Arca, un bimotore con eliche spingenti e carrello fisso, è un tipo di velivolo mai esistito nella Luftwaffe dell'epoca, né tantomeno nella seconda guerra mondiale. Probabilmente, il reparto costruzioni del film si ispirò all'Arado E555 Heavy Bomber, che vide la luce solo verso la metà del 1944, e aveva 6 turboreattori.[9] Tuttavia, in apparenza l'aereo sembrerebbe l'americano Northrop N-1M.
  • Le diciture "Thailandia" e "Israele" sulle mappe appaiono in diverse sequenze; all'epoca dei fatti il primo paese si chiamava Siam (fino al 24 giugno 1939), mentre Israele non esisteva ancora (è nato il 14 maggio 1948).
  • L'errore più grande (e probabilmente il meno visibile) è vedere soldati tedeschi in Egitto (all'epoca formalmente stato indipendente, ma di fatto protettorato britannico, che vide l'arrivo delle truppe di Rommel solo alcuni anni più tardi durante la seconda guerra mondiale), senza contare il fatto che gli stessi soldati portano addirittura le insegne dell'Afrika Korps, cosa impossibile visto che questo corpo d'armata venne istituito solo nel 1941 (questo errore ricorrerà anche in Indiana Jones e l'ultima crociata).
  • Nella città di Tanis l'archeologo francese Pierre Montet scoprì le tombe di tre faraoni solo nel 1939. Nel film, essa verrà presentata come una sorta di città perduta, sepolta sotto la sabbia dopo una tempesta durata un anno intero.

Apparizioni successive dell'Arca

  • In Indiana Jones e l'ultima crociata, su una parete delle catacombe di Venezia compare un disegno dell'Arca, ed Elsa chiede di cosa si tratta. Indy le risponde: «L'Arca dell'Alleanza», molto stancamente. Ai dubbi di Elsa, che gli chiede ancora: «Ne è certo?», Indy le replica ironicamente: «Abbastanza...».
  • Alla fine di questo film, l'Arca dell'Alleanza viene rinchiusa in una cassa e stipata in un hangar dei servizi segreti statunitensi, presumibilmente la famosa Area 51. Nelle sequenze iniziali di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, un gruppo di militari sovietici irrompe anni dopo nello stesso hangar insieme ad Indiana Jones, loro prigioniero; qui Indy tenta di fuggire con una jeep, inseguito dai militari. Nell'inseguimento una cassa che viene urtata si rompe, e per un attimo la telecamera la inquadra e rivela al suo interno la presenza dell'Arca, sigillata dall'Intelligence ventun'anni prima.
  • L'Arca viene menzionata nella serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones ed in libri inerenti alle avventure di Indy.

Doppiaggio italiano

L'edizione italiana è stata diretta da Renato Izzo su dialoghi di Alberto Piferi e Letizia Giotti Miller.

Nuova edizione italiana

Il 2 ottobre 2009 è stata trasmessa, per la prima volta su Sky] una nuova versione italiana de I predatori dell'arca perduta, con un nuovo doppiaggio (affidato a Massimiliano Alto). Questa versione sarà presente nelle nuove edizioni in Blu-ray Disc del film, in uscita prossimamente, dove però sarà inserito anche il doppiaggio originale del 1981. Ecco le voci scelte per la seconda edizione italiana:

Personaggio Interprete Doppiatore
Indiana Jones Harrison Ford Pino Insegno
Marion Ravenwood Karen Allen Chiara Colizzi
Rene Belloq Paul Freeman Antonio Sanna
Toht Ronald Lacey Franco Mannella
Sallah John Rhys-Davies Alessandro Rossi
Dott. Marcus Brody Denholm Elliott Rodolfo Bianchi
Col. Musgrove Don Fellows Oliviero Dinelli
Magg. Eaton William Hootkins Gaetano Varcasia
Katanga George Harris Enrico Di Troia

Riconoscimenti

  • 1982 - Premio Oscar
    • Miglior scenografia a Norman Reynolds, Leslie Dilley e Michael Ford
    • Miglior montaggio a Michael Kahn
    • Miglior sonoro a Bill Warney, Steve Maslow, Greg Landaker e Roy Charman
    • Miglior montaggio sonoro (Oscar Speciale) a Ben Burtt e Richard L. Anderson
    • migliori effetti speciali a Richard Edlund, Kit West, Bruce Nicholson e Joe Johnston
    • Nomination miglior film a Frank Marshall
    • Nomination Migliore regia a Steven Spielberg
    • Nomination Migliore fotografia a Douglas Slocombe
    • Nomination Miglior colonna sonora a John Williams
  • 1982 - Golden Globe
    • Nomination Migliore regia a Steven Spielberg


  • 1982 - Premio BAFTA
    • Migliore scenografia a Norman Reynolds
    • Nomination Miglior film
    • Nomination Miglior attore non protagonista a Denholm Elliott
    • Nomination Migliore fotografia a Douglas Slocombe
    • Nomination Miglior sonoro a Ben Burtt, Roy Charman e Bill Varney
    • Nomination Miglior montaggio a Michael Kahn
    • Nomination Miglior colonna sonora a John Williams
  • 1982 - Premio César
    • Nomination Miglior film straniero a Steven Spielberg
  • 1982 - Kansas City Film Critics Circle Award
    • Miglior film


Il National Board of Review l'ha inserito fra i migliori dieci film del 1981, ma come miglior film in assoluto sono stati preferiti ex aequo gli altri due film sopracitati.

L'American Film Institute nel 1998 l'ha inserito al 60º posto della sua lista dei cento migliori film statunitensi di tutti i tempi e dieci anni dopo, nella lista aggiornata, al 66º posto. Nel 2001 l'ha inserito al 10º posto nella sua lista dei cento migliori film thriller statunitensi di tutti i tempi (che comprende film d'azione, noir, horror e di fantascienza).

Nel 1999 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Locandina

I predatori dell'arca perduta

La locandina del film


Note

questa pagina è stata revisionata l'ultima volta il giorno 28-10-2021
  1. I predatori dell'arca perduta – Alias. IMDb.it
  2. 2,0 2,1 IMDb.com - Release Dates. URL consultato in data 31-5-2008.
  3. Box Office Mojo - 1981 Yearly Box Office Results. URL consultato in data 31-5-2008.
  4. Box Office Mojo - 1980 Yearly Box Office Results. URL consultato in data 31-5-2008.
  5. Box Office Mojo - 1982 Yearly Box Office Results. URL consultato in data 31-5-2008.
  6. Box Office Mojo - Indiana Jones Movies. URL consultato in data 08-6-2008.
  7. 7,0 7,1 Box Office Mojo - Raiders of the Lost Ark. URL consultato in data 31-5-2008.
  8. 8,0 8,1 IMDB.com - Box Office / Business. URL consultato in data 31-5-2008.


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